Ma come? Una si mette a dieta (perennemente), imposta su google map un itinerario che escluda il passaggio da pasticcerie e gelaterie e voi impunemente vi inventate un mezzo che mi raggiunge in ogni dove, stimolando artatamente le mie sensibili papille gustative e le mie già deboli resistenze.

Ma questa è istigazione all’ingrasso!

Con questa iniziativa, l’Amedeo Family Group di Catanzaro ha tracciato il solco definitivo tra semplice commercio e imprenditoria commerciale. Un “carretto dei gelati” rivisitato e tecnologico che, in un periodo di rarefazione della clientela, ricerca e raggiunge clientela nuova e/o abituale applicando all’arte della gelateria la logistica più avanzata.

Il riutilizzo in ambito commerciale, e non solo, del mitico apecar è una tendenza in voga da alcuni anni sul territorio italiano: chi ha realizzato paninerie viaggianti; chi lo ha trasformato in bar di tendenza, inventandosi l’apericar; chi addirittura propone librerie-biblioteche itineranti.

Gli italiani, non a caso, sono internazionalmente riconosciuti come grandi inventori e hanno fatto della creatività un’industria mondiale.

Ma in questo caso il coraggio di intraprendere vale doppio, perché lo scenario è quello calabrese, lontano da tendenze e privo di spinte innovative; inoltre ciò è stato realizzato in un periodo di estrema difficoltà economica e commerciale ed è più facile che un imprenditore scelga la drammatica opzione della chiusura, piuttosto che quella altamente rischiosa del raddoppio.

Si perché di raddoppio si parla, in quanto condivido pienamente la recensione puntuale che i Cavalieri hanno fatto del Bar Amedeo di via Alberghi, professionalmente e umanamente ai vertici dell’offerta catanzarese.

Un ultimo invito lo rivolgo ai colleghi di Amedeo. E’ naturale che in questi casi si provi un po’ di fastidio (e forse anche un po’ di invidia), perché l’idea della gelateria mobile è sicuramente azzeccata e richiama molto l’attenzione; ma soprattutto perché inevitabilmente contribuisce a “rubare” la clientela, in giro per la città.

Mi auguro però che gli altri gestori accolgano questa iniziativa semplicemente come uno stimolo, un incoraggiamento ad una sana e virtuosa concorrenza, perché solo attraverso l’aggiornamento professionale, l’innovazione e la continua tensione al miglioramento si può stare sul mercato e assolvere la funzione che i consumatori attribuiscono al settore commercio e servizi.
E naturalmente non mi riferisco unicamente al comparto delle gelaterie.

Io comunque ho trovato l’alibi per interrompere la dieta e “innocentemente” raggiunta dal carretto tentatore cedo alle sue lusinghe: "nocciola e caffè grazie".