Tra i “Food Trend”, quello che è attualmente sulla cresta dell’onda, è il cosiddetto SOCIAL EATING.

Consiste, semplicemente, nell’andare a cena a casa di uno sconosciuto (colui che organizza le cene), ritrovandosi tra altri sconosciuti. Un’ottima occasione per fare nuove amicizie, socializzare, magari innamorarsi; ma soprattutto mangiare bene, in un’atmosfera non asettica, in cambio di un piccolo contributo, variabile in funzione del menù e della location.

Molte persone, in tutto il mondo stanno aprendo le proprie case, sfoderando la propria creatività culinaria, senza affrontare investimenti onerosi e, in molti casi, trasformando una passione in un’attività gratificante, flessibile e divertente. Chi non riesce a guadagnare denaro ha comunque la possibilità concreta di estendere, in misura esponenziale, il proprio “parco amici”.

Chiaramente la diffusione di internet ha fatto esplodere questo e altri format anomali legati alla ristorazione ed è facile intuirne i vantaggi, sia per chi offre ospitalità, sia per chi partecipa.

Una variabile interessante è quella creata da 4 giovani italiani che, “miscelando” il social eating con il classico catering, hanno realizzato un’attività creativa e profittevole: Come’n Kitchen.

Gli ingredienti sono: una casa libera e un relativo proprietario disposto a renderla disponibile in cambio di una cena gratis, degli ospiti soli o al massimo in coppia, aperti alle scoperte gastronomiche e desiderosi di fare nuove conoscenze e infine lo staff di Come’n Kitchen che provvede al catering completo, al costo indicativo di 30 euro a persona.

La ricetta ha però un ingrediente segreto: il mistero. Le adesioni vengono registrate tramite Facebook, una settimana prima vengono resi noti gli ingredienti, qualche giorno prima il menù completo e solo la mattina stessa viene svelato l’indirizzo a cui presentarsi.

Noi di Provincia Golosa ci siamo divertiti a immaginare l’applicazione di questo nuovo modello di ristorazione socializzante all’interno di una delle nostre piccole e appunto “provinciali” città. Innanzitutto sarebbe molto difficile incontrarsi tra persone che, direttamente o indirettamente, non si conoscono; ma soprattutto c’è il grossissimo rischio di capitare a fianco di qualcuno che è a noi sgradito per i motivi più vari: ex fidanzati (o peggio attuali), creditori, ex compagni delle elementari che non ci passavano i compiti o che ci hanno rubato la merenda, datori di lavoro che ci sanno in malattia, etc., etc..

L’elenco delle variabili sfavorevoli è lungo e statisticamente non confortante. Non sappiamo poi se queste “cene al buio” prevedono un’assicurazione specifica in caso di risse e torte in faccia.

In provincia forse è meglio la pizzeria in comitiva, la nostra.